Andrea Pelizzari Grifo |
Il compagno Andrea Pelizzari (Grifo) classe 1918 è una fulgida figura di eroe cui la Carnia è gloriosa di aver dato i natali. Nato a Socchieve, da giovane non ha trovato ostacoli al suo valore. Conseguito il diploma di geometra, dopo grandi sacrifici finanziari, ha abbracciato subito quell’idea e quella causa che aveva sempre amato. Membro del PCI, promotore e comandante dei G.A.P. Val Tagliamento, poi comandante tenace e cosciente di un Btg. Garibaldino, fu sempre amato e stimato da tutti i suoi uomini poiché sempre, e specialmente nel pericolo, era accanto ad essi come fratello e padre. A tutta Socchieve e Comuni circostanti è nota l’eroica fine del compagno Pelizzari, comandante del btg. “G. Lenna”, (Divisione Garibaldi Carnia) avvenuta il 1° marzo 1945 nei pressi di Tolvis (Soccchieve) ove, sfidando le più dure prove delle intemperie e della fame, assieme al proprio battaglione aveva trascorso tutto l’inverno per aspettare la tanto attesa primavera. L’ira nemica non volle però che questo compagno, tanto nobile di cuore e di sentimenti, fosse presente all’appello della martoriata Patria, che tanto bisogno aveva di questi suoi figli. “Malvagità di spia non perdona”. All’alba del primo marzo l’ospitale casone era circondato dalla polizia cosacca. “Grifone che si fa?” – rivolti a lui chiesero i compagni come i figli chiedono al padre. Non un attimo di esitazione. Comanda di impugnare le armi e, sfondando la parete posteriore del casone, esce tra i primi, con il fedele mitra in mano. Si apposta e spara, spara finché tutti i suoi otto compagni sono in salvo, ma i feroci cosacchi sono in tanti, più di cento, e fanno un fuoco d’inferno. “Siamo tutti, Grifo salvati- corri su, gridano i compagni, ma fatto appena un passo egli cade, non si rialza, non spara più. Grifo è morto. Una pallottola sola lo colpì, lo colpì al cuore. Quel cuore tanto nobile e generoso è stato infranto perché gli esca puro quel sangue che lo animava, degno seme della nostra terra per la rinascita di nuovi eroi». da: Lotta e lavoro, 26 luglio 1945 |
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