Corpo Volontari della Libertà
Divisione Osoppo Friuli
Z.O. lì 13-11-1944
OGGETTO: Operazione « WALDLÄUFER»
(zona Carnia - alto Spilimberghese - Val Cellina)
Allegati nr. 5
INFORMAZIONI
Volantini diffusi dalle autorità responsabili tedesche preannunciavano
un rastrellamento distruttivo in zona Carnia.
Nostri informatori comunicavano la preparazione di una vasta azione
contro le Forze Partigiane dal Monte Cavallo al Coglians. Altro informatore
trasmetteva un grafico, nel quale erano indicate le colonne e gli itinerari
dei rastrellamenti in zona Carnia.
Nessuna notizia di concentramenti di truppe.
Schieramento di cosacchi lungo la sponda del Tagliamento da Osoppo a
Pinzano.
SCOPI
Assicurare il transito ferroviario sulla Pontebbana.
Riaprire e presidiare il transito rotabile per Tolmezzo - Passo M. Croce
- Timau - Mauthen.
Disorganizzare le formazioni Partigiane operanti nelle zone per tre
mesi.
NOSTRO SCHIERAMENTO
Affidato a due comandi di Gruppo tra la Brigata "Osoppo Friuli"
e "Garibaldi Friuli".
- Gruppo Nord: zona a sud del fiume Tagliamento fino al confine austriaco;
- Gruppo Sud: zona a sud dal fiume Tagliamento fino alla pedemontana,
limitata ad ovest dai confini della Provincia di Belluno.
Nella zona Carnia controllo delle valli del But, del Degano e Tagliamento
con presidi dislocati in profondità.
Per l'alto Spilimberghese e zona della Valle Cellina possesso delle
valli Arzino e Meduno e controllo Valle Cellina, rotabile di Erto-Casso-Longarone.
Buona protezione sul fianco est dello schieramento con il presidio di
Verzegnis e lo schieramento sul sistema alpino sponda destra Tagliamento.
PREDISPOSIZIONI
II nemico era nelle possibilità:
- forzare l'ingresso alla valle Tagliamento della quale controlla lo
sbocco con il presidio di Tolmezzo;
- penetrare dall'Austria per il passo di M. Croce;
- scendere dal Cadore per la rotabile S. Stefano - Forni Avoltri;
- seguire l'autostrada Lorenzago - Forni di Sopra.
In tale evenienza il Comando di Coordinamento ordinava alle unità
dipendenti di opporre successiva resistenza e quindi sganciarsi per
una guerriglia di imboscate.
Preventivo sabotaggio di tutte le opere d'arte, predisposizione per
sabotaggi successivi. Pose di mine in punti di obbligato passaggio.
SUCCESSIONE DELLE OPERAZIONI:
All'alba del g. 2 ottobre il nemico attacca le nostre posizioni alla
stretta di Cavazzo Carnico partendo da Bordano; altra colonna risalendo
la Pedemontana occupa le pendici di M. Corno.
La popolazione di Trasaghis ed Alesso viene fatta sgombrare.
Nostra reazione di fuoco produce perdite alle colonne nemiche.
Il g. 3 l'azione riprendeva ed il nemico poteva assicurarsi il massiccio
del M. Brancot - S. Simeone, che assicura la valle di Venzone.
Il g. 4 le colonne nemiche ripiegano stabilizzando un cordone alle falde
del massiccio sunnominato.
Movimenti di truppa nei gg. successivi allo sbocco della V. Meduna e
lungo i ponti Tagliamento - Arzino e Pinzano ed a Casiacco.
Il g. 8 alle prime ore del mattino, con un forte tiro di artiglieria
e mortai il nemico su due colonne risaliva la valle del But, dopo aversi
assicurato le alture di Terzo - Casanova. Sotto il fuoco nemico i nostri
reparti erano costretti a ripiegare sostenendo un altro combattimento
al Ponte di Cedarchis; in serata colonna nemica si attestava a Piano.
Il g. successivo colonna della V. del But proseguiva verso N. assicurata
sui fianchi da altre due colonne con direzione Moggio Udinese - Cedrachis
e Pontebba - Paularo.
Il g. 10 il nemico penetra dal N. dal Passo di M. Croce, mentre altra
colonna investe tutte le spalle del nostro schieramento provenendo dal
Cadore per Sappada - Forni Avoltri - Rigolato. Casca così il
g. 11 la strada di arrocamento del V. Calda.
Il g. 12 mentre i presidi vengono minacciati alle spalle nella V. del
But con una pressione dal N, altra colonna uscendo da Tolmezzo scavalca
il f. Tagliamento ed investe il presidio di Verzegnis che molestava
la protezione a S. delle colonne marcianti. Dopo breve preparazione
occupa le alture di Verzegnis e così più liberamente può
marciare su Invillino - Villa Santina che raggiunge alle ore 17.
Il g. 13 i patrioti si trovano in pieno ripiegamento perché gli
attacchi nemici provengono da ogni direzione e le colonne del Cadore
hanno modo di percorrere tutte le rotabili.
Il comando di coordinamento G.O.F. da ordine ai reparti di passare alla
guerriglia, ma ben poco è possibile ottenere a causa delle fatiche
sopportate sotto l'inclemenza del tempo.
Il g. 15 il nemico controlla tutta la zona Carnica.
Mentre le colonne avevano in maggioranza operato con direzione N. S.
si manifesta violenta minaccia di una penetrazione dal Cadore con direzione
Lorenzago-Erto Casso, con impiego di artiglierie sulle nostre posizioni.
Il g. 16 il nemico investe la zona della val Cellina per i passi e le
mulattiere del Cansiglio dividendo in due tronchi lo schieramento della
Va Brg.
Il g. 17 proveniente da Ampezzo una colonna attacca nostro schieramento
alla forcella di M. Rest e dopo 14 ore di combattimento riesce a penetrare
nella V. del Meduna. Contemporaneamente pressione nemica nella Valle
di Verzegnis viene arrestata dopo intensa azione di fuoco.
Il g. 18 la colonna della V. Meduna prosegue la sua marcia ripetutamente
attaccata dalle forze dei patrioti, ma riesce a prezzo di notevoli perdite
a raggiungere la pianura a Meduno. La colonna in movimento da Verzegnis
prosegue nei suoi insistenti attacchi senza riuscire a progredire.
Il g. 19 una puntata di diversione dal S. verso il N. con movimento
Spilimbergo - Clauzetto viene arrestata prima di raggiungere l'obbiettivo.
Il g. 20, la predominanza delle forze avversarie produce il superamento
delle nostre posizioni nella V. di Verzegnis ed il nemico può
occupare successivamente Pozzis-S. Francesco e Pielungo.
Il g. successivo il nemico continuando la penetrazione nella V. Arzino,
molestato sui fianchi e sul tergo, riesce a prezzo di forti stenti a
guadagnare la pianura.
Il g. 22 ultimavano le operazioni di sganciamento delle colonne marcianti.
SITUAZIONE
Attualmente il nemico presidia le seguenti località della Carnia:
a) Canale del Ferro (linea ferroviaria pontebbana con postazioni a Moggio
Udinese - Chiusaforte - Dogna - Pontebba);
b) Valle del But: Arta - Sutri o- Paluzza - Timau;
c) Valle del Degano: Rigolato;
d) Valle Alto Tagliamento: Tolmezzo - Villasantina - Lauco - Raveo -
Preone - Ampezzo;
e) zona Cadore: San Stefano - Lorenzago - Longarone.
Tali presidi, essendo dislocati in punti di obbligato passaggio, costringono
ad una dura opera logistica per il rifornimento delle formazioni armate
accantonate in località di alta montagna. Tale operazione è
ostacolata ancora dall'inverno incombente e dalle abbondanti nevicate.
Il timore delle brutali reazioni avversarie terrorizza le popolazioni
delle Valli carniche.
PERDITE SUBITE
12 morti e 8 feriti, numerosi sbandati.
Le perdite subite del nemico sono ingenti e continue; sono tuttora in
corso gli accertamenti definitivi.
OSSERVAZIONI
Date le forze impiegate ed il preavviso già noto ai comandi responsabili
dell'attività della massa nemica impiegata per questa operazione
che si fa ammontare a 20.000 uomini, non era possibile contrastare il
passo al nemico in queste vallate.
Qualora fosse stato ritenuto di dover opporre resistenza ad oltranza
gli schieramenti dei reparti sarebbero stati posti a cavallo delle valli
e non a scacchiere come risultavano all'inizio delle operazioni nemiche.
Però sbarrando le valli si correva l'alea di vedere i reparti
fronteggiati dal fuoco ed aggirati alle spalle dalle colonne provenienti
dal N. Se vi fu uno sbandamento in qualche reparto ciò va attribuito
alla forte campagna intimidatoria e allarmistica che il nemico con ogni
mezzo aveva attuato.
Sta di fatto che i soli reparti della zona Carnica hanno subito un collasso
in quanto non sufficientemente adusati al combattimento e per troppo
tempo tenuti in posizione di presidio.
W l'Italia libera!!
Il del. pol. |
Il com.te la Divisione |
(Plauto) |
(Mario) |
|