1a Divisione d'Assalto

"OSOPPO - FRIULI"

CARNIA

Il nemico con una massa ingente di uomini ed armi che ha potuto racimolare togliendola da altri settori, ha invaso nuovamente le belle vallate della nostra Carnia.

La belva, stretta nel cerchio strategico dalle armate alleate prima di rinchiudersi definitivamente soffocata, tira le ultime zampate livide di furore.

È stata la marea che ha superato il valore delle nostre resistenze tra Casanova e Verzegnis per Invillino ed Esemon e da ognuna di queste località, con l'astuzia ed il coraggio partigiano, ricacceremo il nemico.

Nella lotta, quando è portata sino all'ultimo anelito, sino allo spasimo, non conta la conquista territoriale ma lo spirito che la anima, il metodo con cui viene condotta.

Che dirà il nemico del ponte di Cedarchis tre volte saltato sotto i suoi piedi e di tutti gli altri passi obbligati interrotti, che non riuscirà a riparare per la marcia tranquilla delle sue colonne?

Cosa fanno le quattro Divisioni impiegate in Friuli mentre gli alleati si affacciano alla pianura padana per la grande battaglia d'annientamento?

Attaccate - Carnici - attaccate come quando dove volete, sabotate strade, ponti, collegamenti, colonne di salmerie. Disturbate i presìdi che temporaneamente vogliono tenere sotto il loro terrore le vostre vallate.

Al conto aperto si aggiungono oggi: la fucilazione del Cappellano di Invillino, le carni straziate dalla violenza brutale e primitiva della sedicenne di Socchieve, di alcune bambine di Amaro, Tolmezzo e Paluzza, la fucilazione delle tre donne di Forno di Vito d'Asio, l'incendio degli stavoli della valle Englaro, di Campamano, di Forno, il saccheggio vandalico in tutti i paesi e in tutte le borgate.


L'ora è giunta, Carnia fedele !

Dìn sot a che giàrnazie - cun sclòpis e falciârs

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