Servizi segreti italiani
Questa suddivisione è in realtà approssimativa, perché accanto (o dentro) ai servizi "ufficiali" hanno sempre operato strutture più o meno clandestine, o comunque mantenute riservate, per compiti e operazioni talmente illegali che... Talvolta questi reparti erano più importanti del servizio stesso.
Ufficio I Ufficio Informazioni Militari: 1890 - 1925 Le prime strutture dell'intelligence del Regno di Sardegna e poi d'Italia, approssimative e non coordinate tra loro, vengono unificate in un organismo di polizia politica e controspionaggio, che assunse particolare importanza con lo scoppio della 1a guerra mondiale. Divisione Affari Generali e Riservati: 1919 - 1974 SIM Servizio Informazioni Militare: 1925 - 1945 Il servizio unificò gli organismi informativi delle varie forze armate, con compiti di spionagggio militare e controspionaggio. Le funzioni di polizia politica, però, vennero affidate a un corpo specifico, l'OVRA. Con la guerra civile spagnola e negli anni successivi le due strutture dovettero coordinarsi per contrastare l'antifascismo, ma prevalente fu la funzione dell'OVRA. Durante il conflitto mondiale il SIM operò con abilità ed efficienza, conseguendo importanti risultati, come ad esempio, nel 1941, il furto dei codici segreti americani. Significativo il fatto che il servizio fornisse ai vertici del regime fascista informazioni precise e aggiornate, non semplici "veline"; da notare che i rapporti con la controparte tedesca, l'Abwehr, non furono molto collaborativi. Noto Servizio o Anello: 1943 - 199? Struttura interna al SIM, ma segreta e parallela, scoperta solo nel 1996, in funzione strettamente anticomunista, e diretta inizialmente dal famigerato gen. Roatta. Disponendo di un numero limitato di agenti, sovente utilizzava elementi del neofascismo e della mafia. Divenne una sorta di anello di congiunzione fra servizi, ambienti politici e grandi imprese, e prese parte a operazioni segrete particolarmente delicate (caso Moro, rapimento Cirillo, fuga di Kappler). Pare che dal 1965 l'Anello facesse capo politicamente ad Andreotti (in una intervista del 2011 Gelli dichiarò: "Io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l'Anello."). SIFAR Servizio Informazioni Forze Armate: 1949 - 1966 Sempre sotto la supervisione dei servizi britannici e statunitensi, nell'immediato dopoguerra venne rivista tutta la situazione, e, oltre a specifici reparti nell'ambito di ciascuna forza armata (SIOS, Servizio Informazioni operative e Situazione), fu costituita un'unica struttura dipendente dallo Stato Maggiore della Difesa, il SIFAR, per lo spionaggio ed il controspionaggio. SID Servizio Informazioni Difesa: 1966 - 1977 Il servizio aveva un diverso nome e nuovi dirigenti, ma in realtà il suo funzionamento, tecnico e politico, non si discostava dal predecessore, e, anzi, si accentuarono gli elementi di illegalità e numerose furono le azioni legate alla strategia della tensione: copertura delle responsabilità negli attentati, depistaggi, infiltrazione politica, rapporti con la mafia e la P2, assistenza logistica in vari complotti, ecc.. I massimi dirigenti del SID furono indagati dalla magistratura ed il suo capo, il gen. Miceli, nel 1974 venne arrestato per cospirazione. Il servizio fu quindi sciolto ed il settore venne completamente riformato, con la creazione di due agenzie separate, per lo spionaggio esterno e per il controspionaggio. SISMI Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare: 1977 - 2007 Anche in questo caso, però, la riforma fu più di natura tecnica e organizzativa, mentre rimanevano intatti i tanti lati oscuri e anticostituzionali del servizio, tant'è che nel 1981 il suo capo, il gen. Santovito, risultò iscritto alla P2, al pari di quasi tutti i dirigenti dei servizi e di numerosi generali. All'interno del servizio fu creata una struttura supersegreta agli ordini del direttore, il SUPERSISMI, per i compiti più delicati. SISDE Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica: 1977 - 2007 Per la prima volta viene creato un servizio, di controspionaggio, di natura civile, dipendente dal Ministero dell'Interno e non dallo Stato Maggiore: la presenza di due servizi distinti avrebbe dovuto garantire un maggior controllo (da parte di un Comitato governativo di coordinamento) e impedire le deviazioni, ma anche in questo caso... I vertici del servizio risultarono anch'essi affiliati alla P2. E nel 2007 ancora una volta cambia tutto. AISE Agenzia Informazioni e Sicurezza Estera: 2007 - AISI Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna: 2007 - Sull'attuale situazione un tot di rassicuranti informazioni sul sito del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e qui un quadro riassuntivo |
Il 19 ottobre 1984 le manette scattavano ai polsi del generale Pietro Musumeci, ex-capo dell’Ufficio controllo e sicurezza del SISMI, dei colonnelli Giuseppe Belmonte e Secondo D’Eliseo e del capitano Valentino Artinghelli, tutti funzionari o ex-funzionari del SISMI. Questo è solo uno degli esempi di commistione tra gli uomini del cosiddetto “SUPERSISMI” e ambienti dell’alta criminalità.
Né, d’altro canto, i rapporti con il crimine esaurivano la gamma di attività devianti del gruppo di potere. L’attività del gruppo di potere era ormai a tal punto illegale che, per ammissione dello stesso colonnella Belmonte - riferita ai giudici dal maresciallo Sanapo - venivano costruite “false informative (ad esempio relative a contatti con libici o con persone che non davano garanzie) a proposito degli altri appartenenti al servizio, in modo da costringere gli accusati in una posizione, di imbarazzo”. La vittima più illustre fu il generale Pasquale Notarnicola, capo della Prima divisione del SISMI: secondo Francesco Pazienza il capo del servizio segreto francese, De Marenches, avrebbe avvertito Santovito nel gennaio 1981 che Notarnicola era in contatto con i servizi segreti libici. Naturalmente non vi era nulla di vero, corno avrebbe poi scoperto il generale Lugaresi, nel frattempo divenuto capo del servizio. La tecnica di propagare notizie false e poi di raccoglierle in un dossier non fu applicata soltanto nei confronti di ufficiali del servizio. Essa, del resto, non era nuova nella storia dei servizi segreti militari. All’epoca di De Lorenzo, la commissione presieduta dal generale Beolchini aveva accertato che veniva svolto proprio questo tipo di attività. A questo punto possiamo tentare un’analisi delle variazioni intervenute negli anni nelle strutture occulte e parallele dei servizi segreti. •
L’operato del gruppo di potere costituitosi all’interno del SISMI tra il 1978 e il 1981 con a capo Santovito e Musumeci si differenzia da altri precedenti episodi di cosiddetta “deviazione” dei servizi segreti per la molteplicità di attività esplicate. grazie a: G. Cipriani, G. De Lutiis, A. Giannuli, Servizi segreti, Avvenimenti, n. 21, 1993 |
Curiosamente in rete si trova molto poco in termini di video sul SUPERSISMI, a parte le balle che racconta il suo capo, Francesco Pazienza. |
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Intervista a Francesco Pazienza sul SUPERSISMI |
"Io, Gelli (P2) e la strage di Bologna", le verità della super-spia Francesco Pazienza
"Che fine ha fatto?" mi chiedo guardando la foto su un catalogo che sto per buttare. Il suo nome era comparso sui giornali nel 1982 con la qualifica di "faccendiere". Le ultime tracce le trovo su internet: uscito dal carcere di Livorno, sta scontando gli ultimi mesi di pena presso la Pubblica Assistenza di Lerici. Francesco Pazienza ha scontato 10 anni per depistaggio alle indagini sulla strage di Bologna, altri 3 per il crac Ambrosiano e associazione a delinquere. Amico di Noriega, frequentatore dei servizi segreti francesi, americani e sudamericani, nel 1980 è a capo del Super SISMI. BRaccio destro di Licio Gelli, il suo ambiente è il sottobosco di confine fra l'alta finanza e l'alta criminalità, l'alta politica e il Vaticano. Protagonista delle vicende più tragiche della storia italiana degli anni '80, è depositario di informazioni mai rivelate, altre raccontate a modo suo. Laureato in medicina a Taranto, non ha mai indossato un camice. Negli anni '70 vive a Parigi e fa intermediazioni d'affari per il miliardario greco Ghertsos. Poi l'incontro con il capo del SISMI, Santovito. Grandi alberghi, yacht, belle donne, sigari rigorosamente cubani e tagliasigari d'oro... Un'altra epoca. Adesso (2009) ha 62 anni e fuma le Capri, mentre cammina da uomo libero sul lungomare di Lerici. E in cambio cosa riceveva? Si dice che lei sia stato determinante nella sconfitta di Carter contro Reagan. E le prove come se le era procurate? Il Viminale ha dunque interferito nelle elezioni di un paese alleato? Lei, che non è un militare, diventa capo del Super SISMI. Cos'era? Marzo 1981, le BR sequestrano l'assessore campano Cirillo. Lei che ruolo ha avuto? Chi ha pagato? Piccoli cosa le ha dato per questa consulenza? A gennaio 1981 sul treno Taranto-Milano viene piazzata una valigia con esplosivo della stessa composizione di quello usato nella stazione di Bologna... Ci sono dei documenti intestati a un francese e un tedesco, indicati dai servizi come autori di stragi avvenute a Monaco e Parigi. Si scoprirà poi che si trattava di depistaggio. Ma qual era l'interesse mediorientale? Lei è stato condannato a 10 anni per depistaggio, qualche prova a suo carico evidentemente c'era, i servizi segreti li comandava lei. Quando è scoppiata la bomba a Bologna dov'era? 84 morti e 250 feriti, nel suo paese. Lei è consulente del SISMI, non ha pensato: "Adesso bisogna trovare chi è stato"? 1982. Calvi viene impiccato sotto un ponte. Si è parlato di un suo coinvolgimento. No. Di chi erano i soldi che andavano verso la Polonia? Ma come ha fatto tecnicamente? Ma lei perché si portava su un aereo dei servizi segreti un ricercato per tentato omicidio, braccio destro di Pippo Calò, capo della banda della Magliana? Nell'84 lei deposita da un notaio un documento intitolato "operazione ossa". "Ossa" starebbe per Onorata Società Sindona Andreotti. Che cos'era? Ci siete riusciti? La misura attiva qualcuno l'ha fatta quando è finito nel carcere italiano... Lei in quante carceri ha soggiornato? Non si ritiene colpevole di nulla? Quando è uscito dal carcere dove è andato? Cosa fa ora per sbarcare il lunario? Come pensa di ricostruirsi una credibilità?
Erano 25 anni che volevo incontrare il grande faccendiere. Una curiosità tutta personale, volevo vedere in faccia l'uomo che ha fatto da cerniera in tutti i misteri profondi di questo paese. Ci vuole grandezza anche per essere protagonisti di grandi drammi. Invece si incontrano delle comparse, figure che si dimenticano. Sembrano scelte apposta. Cosa ricordo io di quel 2 agosto? Ero andata a prenotare delle cuccette. Nell'atrio tanta gente che andava e veniva, in un sabato di ferie, e i ragazzini che fanno sempre un gran casino, fra la biglietteria e il marciapiede del binario 1. L'immagine successiva non ha sonoro: è quella di un luogo irriconoscibile coperto dalla polvere. E poi il bianco di un lenzuolo che attraversa la città, appeso alle porte di un autobus. Per qualche anno, ho avuto paura tutte le volte che andavo in stazione. Da 15 anni prendo un treno tutte le settimane, vado di fretta, e non guardo mai lo squarcio coperto da un vetro, non guardo mai l'orologio fermo alle 10.25. Ogni anno il 2 agosto osservo da lontano la gente che si raduna per commemorare. Qualche volta mi viene da piangere. Repubblica, 30 gennaio 2009 |